Film&Art: Egon Schiele
Nell’articolo di oggi vi parleremo di un artista affascinante e conturbato, vissuto a cavallo fra il XIX e il XX secolo: stiamo parlando del pittore e incisore austriaco Egon Schiele.
Allievo prediletto di Gustav Klimt, esponente dell’Espressionismo novecentesco e della Secessione viennese, Schiele possiede uno stile particolare e facilmente riconoscibile, costituito da linee dure e spigolose, colori chiari e forti contrasti: elementi che vanno a costituire autoritratti e ritratti, quasi totalmente incentrati sul raffigurare nudità esposte in pose acrobatiche, talvolta anche improbabili.
Forti nell’arte di Schiele sono la componente erotica provocatoria che spesso si contrappone a thánatos, la morte, proprio ad evidenziare e ad enfatizzare la profonda inquietudine dell’artista.
Nonostante la sua brevissima vita terminò all’età di soli 28 anni a causa della febbre spagnola, l’artista produsse una grandissima quantità di opere: il suo patrimonio si compone di 300 dipinti ad olio ed oltre 2000 opere fra disegni ed acquerelli.
Il film, realizzato dal regista Dieter Berner e distribuito da Draka Distribution, racconta la vita dell’artista a partire all’incirca dai suoi 18 anni e lo accompagna negli avvenimenti salienti della sua storia attraverso una serie di flashback. Difatti, il passato e il presente si fondono in un continuum temporale che gradualmente spiega e approfondisce alcune tematiche dapprima solo accennate.
Nel dettaglio, sono tre gli elementi nel film che caratterizzano il percorso personale e professionale di Egon, quasi fossero tre fils rouges: il rapporto con la sorella Gerti, con la sua musa Wally e la presenza dello specchio.
Gerti non è solamente la sorella minore di Egon ma rappresenta a tutti gli effetti una delle sue prime modelle. Nonostante il loro rapporto sia altalenante e conturbato, i due fratelli resteranno uniti per tutto il resto della loro vita, come testimoniano numerose scene del film.
Wally rappresenta una delle muse più importanti e più rappresentate da Schiele. Uniti da una profonda passione e da un saldissimo legame, vivono insieme come una coppia sposata pur non essendolo. L’ultima opera che la ritrae, “La morte e la fanciulla”, costituisce una delle opere più toccanti e dense di significato del pittore.
Altrettanto importante e presente è lo specchio, fedele compagno della vita del pittore che, muto e lucente, osserva non solo le modelle di Egon che vi si specchiano al suo interno, ma anche tutti gli avvenimenti della vita personale ed intima dell’artista.
Altrettanto importante e presente è lo specchio, fedele compagno della vita del pittore che, muto e lucente, osserva non solo le modelle di Egon che vi si specchiano al suo interno, ma anche tutti gli avvenimenti della vita personale ed intima dell’artista.
Nel film, che narra gli ultimi dieci anni di esistenza di Schiele, viene sottolineato il suo estremo attaccamento all’arte e l’impossibilità di smettere di disegnare e dipingere anche solo un giorno della sua esistenza (“Io devo dipingere ogni giorno, altrimenti morirei, lo sai”).
Si tratta di un film sicuramente da vedere per poter scoprire qualcosa di più sulla vita di un artista venuto a mancare troppo presto e comprendere maggiormente la sua arte: se siete abbonati ad Amazon Prime Video lo trovate tra i film a disposizione!
- Dieter Berner, “Egon Schiele”, 2016: https://www.primevideo.com/detail/0L4AU4QP00GRP19OM6NPTFEIF1/ref=atv_wl_hom_c_unkc_1_9?language=it_IT
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