Cosa mangiavano le vittime di Ercolano?
La tragedia di Ercolano , assieme a quella di Pompei, causò numerose vittime e oggi offre ancora sorprendenti spunti di ricerca, oltre che costanti novità archeologiche e scientifiche. Sappiamo che l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. determinò una sorta di fotografia della società dell’epoca, immortalando le persone nelle loro attività quotidiane.
Ben pochi individui, si suppone, riuscirono a scampare alla furia del Vesuvio e dunque non vi è stata alcuna “selettività” nella popolazione. Questa è solo una delle varie condizioni che permettono di avere una visione quanto più realistica di come dovesse essere la società dell’epoca, grazie alla modalità con il quale lava, cenere e fango hanno sepolto Ercolano e Pompei.
Nella ricerca recentemente pubblicata su Science Advances e portata avanti da Silvia Soncin è stato possibile ricostruire la dieta di alcuni individui adulti di Ercolano , con una accuratezza che non è mai stata raggiunta prima.
L’indagine è stata condotta mediante l’analisi degli isotopi stabili degli amminoacidi, ottenuti dal collagene delle ossa. La ricerca ha evidenziato che il cibo disponibile era differente tra uomini e donne e che, quindi, l’approvvigionamento di una determinata pietanza dipendeva dal sesso dell’individuo. Ad esempio, le donne si nutrivano principalmente di carne e uova, mentre per gli uomini, il pesce era la maggiore fonte di approvvigionamento.
Tempo fa, proprio Silvia ci aveva introdotto allo studio degli isotopi stabili per lo studio delle diete. I rapporti isotopici sono fondamentali perché vengono “registrati” nei tessuti e, mediante l’analisi del collagene, il diagnosta è in grado di ricostruire l’alimentazione delle popolazioni antiche.
Sempre l’autrice della ricerca, ci ha spiegato nel dettaglio cosa sia il collagene e perché si utilizza quando si vuole investigare la paleodieta delle popolazioni del passato.
Vi invitiamo a leggere l’articolo del gruppo di ricerca che ha coinvolto molte istituzioni e che ha permesso di aggiungere un tassello importante in questo ambito di ricerca e…congratulazioni alla nostra Silvia!!
Francesca
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