News from Diagnostic World: alla scoperta dei messaggi nascosti con la microtomografia a raggi X
Non possiamo negarlo: quante volte avremmo voluto avere la supervista per poter leggere il contenuto di una lettera, senza aprire nemmeno la busta che la contiene?
Ebbene, questa possibilità non è più così tanto strana e remota!
Il merito va ad un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT), i quali sono riusciti a sviluppare un metodo per “aprire” virtualmente, e quindi in maniera non distruttiva e non invasiva, lettere chiuse attraverso l’utilizzo della microtomografia a Raggi X.
L’oggetto della loro ricerca riguardava un particolare tipo di lettere, le quali erano state chiuse con una tecnica che prende il nome di “letterlocking”. Il termine descrive una pratica antica, la quale consisteva nel piegare e fissare una lettera facendola diventare essa stessa una busta, senza utilizzare ulteriori sigilli. In questo modo, chiunque avesse voluto aprire la missiva non avrebbe potuto farlo senza lasciare una traccia evidente della manomissione.
È proprio dall’oggetto della ricerca che si comprende l’innovatività dello studio: difatti, anche noi in passato avevamo riportato casi analoghi, volti allo studio di reperti di difficile (se non impossibile) lettura mediante l’utilizzo dei raggi X; tuttavia, leggere lettere chiuse e ripiegate numerose volte risultava essere un’impresa ancor più ardua e difficoltosa.
Fondamentali per la buona riuscita dello studio sono state le oltre 3000 lettere facenti parte della nota Brienne Collection: si tratta di un corpus di lettere non recapitabili dal servizio postale contenuto all’interno di un baule appartenuto al Direttore delle Poste Simon de Brienne e a sua moglie Marie, lasciato in eredità dal 1926 al museo postale olandese de L’Aia, il Sound and Vision The Hague.
Fra le lettere contenute nel baule, 577 risultavano ancora chiuse con la tecnica del letterlocking. Gli studiosi, dunque, hanno potuto studiare approfonditamente, classificare e caratterizzare le diverse tecniche di piegatura, al fine di poter dispiegare virtualmente le lettere attraverso l’uso di sofisticati algoritmi, passando da un originale finemente piegato ad un esemplare digitale perfettamente dispiegato, pronto da leggere.
Per leggere l’interessante pubblicazione, non ci sarà bisogno della microtomografia ai raggi X: la trovate disponibile in modalità open access proprio qui!
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