News from Diagnostic World: la cattura del movimento 3D al servizio del patrimonio culturale immateriale
Di norma, quando si pensa al concetto di “Bene Culturale”, si tende a collegarlo a qualcosa di fisicamente tangibile, costituito da uno o più materiali e che, nel corso del tempo, va incontro a fenomeni di degrado che un eventuale restauro può rallentare, ma mai fermare in maniera definitiva.
Tuttavia, esiste un immenso patrimonio intangibile e immateriale, tanto vasto quanto quello appena citato che, paradossalmente, è ancor più labile e fragile di quello tangibile. Come definisce appunto l’UNESCO, per “patrimonio culturale immateriale” si intendono “le pratiche, rappresentazioni, espressioni, sapere e capacità, come pure gli strumenti, artefatti, oggetti e spazi culturali associati, che le comunità, i gruppi e, in alcuni casi, anche i singoli individui, riconoscono come parte integrante del loro patrimonio culturale”. Nel dettaglio, la Convenzione sulla Promozione e Protezione del Patrimonio Immateriale del 2003 dell’Unesco, nell’articolo 2, indica i 5 settori ai quali si riferisce il concetto di Patrimonio Immateriale:
1 – tradizioni ed espressioni orali, incluso il linguaggio in quanto veicolo del patrimonio culturale immateriale;
3 – consuetudini sociali, riti ed eventi festivi;
4 – saperi e pratiche sulla natura e l’universo;
5 – artigianato tradizionale.
È proprio in questo ambito che si colloca il Progetto Terpsichore, condotto dal Dipartimento di Educazione Fisica e Scienze Motorie dell’Università Aristotele di Salonicco. In questo lavoro, dal titolo “The 3D Motion Capturing Process of Greek Traditional Dance “Syrtos in Three” and a Proposed Method for the Sex Identification of Performing Dancers (Terpsichore Project)”, al fine di salvare e aiutare a trasmettere ai posteri i passi di una delle danze greche più importanti e popolari, il Syrtos in tre passi, vi è contenuta la proposta per un nuovo metodo di identificazione delle suddette danze basato sulla cattura dei movimenti mediante l’analisi 3D.
Questo studio succede ad una precedente ricerca, basata sulla proposta di un metodo per l’identificazione di danze tradizionali greche attraverso l’analisi di modelli ritmici.
Invece, in questo nuovo studio, oltre a proporre questo innovativo metodo di cattura 3D dei movimenti, si è cercato di implementare lo studio al fine di permettere non solo il riconoscimento della danza del Syrtos in tre passi, ma anche di individuare il genere dei danzatori in base alla traiettoria disegnata da marcatori, posti in corrispondenza delle dita dei piedi, e a dati cinematici relativi agli angoli realizzati delle articolazioni dei ballerini.
Vi lasciamo alla lettura di questo interessante studio, che unisce tradizione e innovatività in un solo approccio accattivante e ricco di nuovi stimoli per la futura tutela del patrimonio immateriale.
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