Book&Art: Figure di Riccardo Falcinelli
Circa due anni fa vi avevo entusiasticamente parlato di Cromorama e oggi mi ritrovo a recensire, con ancor più trasporto, il recente libro dello stesso autore.
“Figure” di Riccardo Falcinelli può essere inteso come il sequel di Cromorama, ma allo stesso tempo è un saggio a sé stante, che permette di immergerci nei segreti delle immagini, soprattutto quelle dell’arte, e non solo.Nell’era di Instagram , siamo convinti di saper “guardare”. Eppure, a fine lettura, ci rendiamo conto che le cose non sono esattamente così e che di un’immagine che scrolliamo giornalmente dal nostro telefono, in un bombardamento figurativo senza precedenti nella storia, non vediamo un bel niente.
Quanto tempo passiamo mediamente davanti un quadro in un museo?
Secondo un recente studio, i turisti del Metropolitan museum di New York dedicano meno di trenta secondi per ciascun dipinto.
Cosa si può vedere in trenta secondi?
Crediamo tutto, in pratica nulla. Falcinelli ci spiega, con la sua scrittura diretta e senza troppi giri di parole, che nessuna immagine è mai costruita casualmente. Dalle prospettive geometriche di Leon Battista Alberti alle inquartature studiate di Kubrick in Shining, c’è sempre una scelta ben precisa, che sia di illuminazione, di prospettiva o di taglio. C’è un perché anche delle linee di Mondrian, che non accettava le diagonali (quanti di noi, davanti a un suo quadro si sono chiesti il perché della direzione delle sue linee?).
L’autore ci apre una porta su un mondo che forse abbiamo sfiorato solo in parte e distrattamente, come i turisti del Metropolitan di New York. Ad ogni capitolo del libro corrisponde una riflessione che scopriamo nascere dentro di noi e che si riversa sulla vita di tutti i giorni, circondata da figure che in origine avevano tutt'altra funzione.
Lettura imperdibile!
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