Film&Art: I Colori dell’Anima – Modigliani
Se avrò fortuna, un giorno, dipingerò i tuoi occhi:
devo conoscere la tua anima per dipingerli.
Un corpo filiforme, un collo affusolato, un volto lungo ed appuntito e due occhi espressivi, seppur privi di iride (quasi sempre): bastano queste pochissime parole per capire di quale artista stiamo parlando.
Protagonista del film “I colori dell’anima” di Mick Davis è proprio Modì, ovvero Amedeo Modigliani, l’iconico pittore ebreo di origini livornesi emigrato a Parigi nei primi anni del Novecento.
Il film è ambientato a Parigi durante l’ultimo anno di vita dell’artista e le vicende vengono narrate non dal punto di vista del protagonista, ma focalizzando l’attenzione su di lui tramite uno sguardo esterno. Questo particolare permette allo spettatore di osservare non solo la peculiare artisticità e genialità del giovane Modigliani, ma anche (e soprattutto) le sue innumerevoli fragilità. Difatti, l’artista conduceva una vita sregolata ed imprevedibile, scandita dall’assunzione di droghe e alcolici, che andava a sommarsi ai numerosi problemi psicofisici che afflissero la sua esistenza fin dall’infanzia, avendo sofferto di tifo, depressione, polmonite e, infine, tubercolosi.
Le uniche cose che strappano ciclicamente l’artista dalla sua precoce autodistruzione sono la pittura e la giovane Jeanne Hébuterne, la quale lo accompagnerà fino alla fine dei suoi giorni, condividendo con Modì i pochi istanti di gioia e soprattutto affrontando insieme i dolori, le difficoltà, i litigi e le tragedie.
La vicenda, scandita dalle schermaglie artistiche nel Café Rotonde, meta ed avamposto di alcuni fra i più noti pittori dell’epoca (come Rivera e Stein), culmina in una sfida lanciata da Picasso a Modigliani, la cui rivalità era ben nota. Il celebre artista spagnolo invita il genovese a partecipare ad un concorso di pittura per decidere chi è il migliore: in palio, vi è un’ingente somma di denaro.
Come terminerà la vicenda? Vi invitiamo a scoprirlo, immergendovi in questo film e tornando per alcune ore nella Parigi del 1920 in compagnia di artisti d’eccezione.
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