Pittura 2.0: quando l'artista non esiste…
È di pochi giorni fa una notizia che sembra uscita dalle pagine di un libro di fantascienza, una notizia che racconta di un evento che potrebbe segnare l’inizio di una nuova corrente di espressione artistica e, forse, la fine definitiva del mestiere del pittore.
Lo scorso 23 Ottobre, infatti, la famosissima casa d’aste Christie’s ha venduto a New York il quadro "Ritratto di Edmond de Belamy" per la cifra di 432'500 $. Se fosse un dipinto qualunque, più o meno recente, la cosa non stupirebbe nessuno. Quest’opera, però, è speciale perché il suo autore non esiste. O meglio: la sua esistenza è virtuale. Infatti, il dipinto è stato creato dall’algoritmo
ideato dal collettivo Obvious, un gruppo di tre ragazzi francesi accumunati dalla passione per l’arte e la ricerca e attratti da argomenti come l’intelligenza artificiale e il Machine Learning. I ragazzi hanno iniziato a lavorare al progetto un anno fa, quando si sono imbattuti nelle Generative Adversarial Networks (GANs), ovvero le reti antagoniste generative, che sono un tipo di algoritmi appartenenti alla classe dell’apprendimento automatico non supervisionato (ve ne abbiamo parlato in questo articolo). Per arrivare ad ottenere questo e altri 10 ritratti raffiguranti i membri della “famiglia Belamy”, il collettivo ha “nutrito” l’algoritmo con quindicimila immagini raffiguranti opere d’arte realizzate da esseri umani tra il XIV e il XX secolo.
Com’è logico per la tecnologia del Machine Learning, l’eclettico algoritmo inserirà all’interno della sua “esperienza” le opere da lui create, ponendole sullo stesso piano dei dipinti caricati dai suoi tre genitori: così facendo migliorerà ed imparerà dalla propria esperienza. Procedendo con il suo apprendimento progressivo, l’algoritmo è riuscito a produrre finora una serie di 11 ritratti, che i tre ragazzi francesi hanno ordinato in un simpatico albero genealogico, che parte dai Conti di Belamy (i bisnonni di Edmond), passano per i Duchi e i Baroni di Belamy, fino ad arrivare al protagonista dell’opera venduta all’asta.
Alcune polemiche e una serie di dubbi hanno accompagnato la notizia della vendita dell’opera: a chi deve essere attribuita la paternità dell’opera, al Collettivo o all’algoritmo? Saremo, di qui a breve, costretti a considerare le Intelligenze Artificiali al pari di entità fisiche, quindi con il diritto di poter registrare i diritti d’autore su prodotti artistici e non (le AI ora sono in grado anche di scrivere sonetti?)
Nel frattempo, il Collettivo Obvious si è divertito, non curante delle polemiche, a fornire questa descrizione per il ritratto di Edmond: “The shadows of the demons of complexity awaken by family are haunting me. Everything was so simple back then”; e altrettanto interessanti sono le descrizioni che accompagnano gli altri dipinti. Vi consigliamo di dare uno sguardo alla galleria realizzata dal Collettivo.
ideato dal collettivo Obvious, un gruppo di tre ragazzi francesi accumunati dalla passione per l’arte e la ricerca e attratti da argomenti come l’intelligenza artificiale e il Machine Learning. I ragazzi hanno iniziato a lavorare al progetto un anno fa, quando si sono imbattuti nelle Generative Adversarial Networks (GANs), ovvero le reti antagoniste generative, che sono un tipo di algoritmi appartenenti alla classe dell’apprendimento automatico non supervisionato (ve ne abbiamo parlato in questo articolo). Per arrivare ad ottenere questo e altri 10 ritratti raffiguranti i membri della “famiglia Belamy”, il collettivo ha “nutrito” l’algoritmo con quindicimila immagini raffiguranti opere d’arte realizzate da esseri umani tra il XIV e il XX secolo.
Com’è logico per la tecnologia del Machine Learning, l’eclettico algoritmo inserirà all’interno della sua “esperienza” le opere da lui create, ponendole sullo stesso piano dei dipinti caricati dai suoi tre genitori: così facendo migliorerà ed imparerà dalla propria esperienza. Procedendo con il suo apprendimento progressivo, l’algoritmo è riuscito a produrre finora una serie di 11 ritratti, che i tre ragazzi francesi hanno ordinato in un simpatico albero genealogico, che parte dai Conti di Belamy (i bisnonni di Edmond), passano per i Duchi e i Baroni di Belamy, fino ad arrivare al protagonista dell’opera venduta all’asta.
Alcune polemiche e una serie di dubbi hanno accompagnato la notizia della vendita dell’opera: a chi deve essere attribuita la paternità dell’opera, al Collettivo o all’algoritmo? Saremo, di qui a breve, costretti a considerare le Intelligenze Artificiali al pari di entità fisiche, quindi con il diritto di poter registrare i diritti d’autore su prodotti artistici e non (le AI ora sono in grado anche di scrivere sonetti?)
Nel frattempo, il Collettivo Obvious si è divertito, non curante delle polemiche, a fornire questa descrizione per il ritratto di Edmond: “The shadows of the demons of complexity awaken by family are haunting me. Everything was so simple back then”; e altrettanto interessanti sono le descrizioni che accompagnano gli altri dipinti. Vi consigliamo di dare uno sguardo alla galleria realizzata dal Collettivo.
Per saperne di più:
https://www.christies.com/features/A-collaboration-between-two-artists-one-human-one-a-machine-9332-1.aspxhttp://obvious-art.com/index.html
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