News from Diagnostic World: alla scoperta del processo fotossidativo dei gialli di cadmio nei dipinti ad olio
“I girasoli di Van Gogh stanno appassendo”. Quante volte ci è capitato di leggere su internet o di sentir pronunciare al telegiornale questa affermazione? Il viraggio cromatico di questa e di molte altre opere, realizzate soprattutto nel XIX e XX secolo, è oramai sotto gli occhi del mondo intero. Per cercare di salvaguardare i capolavori di Matisse, Picasso, Mondrian, Monet e tanti altri, un gruppo di esperti del settore ha messo a disposizione le proprie competenze, realizzando un interessante articolo, recentemente pubblicato.
Una collaborazione dal respiro internazionale: partecipano al progetto l’Istituto di Scienze e Tecnologie Molecolari del CNR (ISTM-CNR) e il Centro di Eccellenza SMAArt (Scientific Methodologies applied to Archaeology and Art) dell’Università degli Studi di Perugia, coadiuvati dall’ERSF (European Synchrotron Radiation Facility) di Grenoble, dal Laboratorio di Archeologia Molecolare e Strutturale (LAMS) dell’Università della Sorbona, dal Dipartimento di Chimica dell’Università di Anversa e dal DESY (Deutsches Elektronen-Synchrotron) di Amburgo.
Il team sta cercando di comprendere le cause del viraggio cromatico: per fare ciò, sono stati realizzati dei campioni di riferimento con pitture ad olio di gialli di cadmio con differente stechiometria e struttura cristallina, che imitano quanto più possibile la composizione chimica dei pigmenti dei dipinti originali. I modelli sono stati studiati prima e dopo un processo di invecchiamento artificiale, condotto con una umidità relativa pari al 90% e con una illuminazione nel range UVA-visibile, al fine di emulare l’illuminazione interna di un ambiente museale.
I risultati ottenuti si devono ad una strumentazione innovativa: i campioni, infatti, sono stati analizzati prima e dopo l’invecchiamento grazie a due sincrotroni, il DESY tedesco e l’ESRF francese. È proprio grazie al sincrotrone che è stato possibile monitorare l’ossidazione dello zolfo nel giallo di cadmio, acquisire informazioni sull’attività fotocatalitica del pigmento con il legante ad olio e sul processo di foto-corrosione. Fra le informazioni più importanti, è stato reso noto che i pigmenti di cadmio contenenti zinco tendono maggiormente a degradarsi rispetto a quelli che ne sono privi.
Come reso noto sul web dopo la presentazione di questi interessanti risultati, la ricerca del team internazionale non si ferma qui: la comunità scientifica resta in attesa di nuove scoperte, volte alla salvaguardia e alla tutela del nostro patrimonio culturale.
- Monico L., Chieli A., De Meyer S., Cotte M., de Nolf W., Falkenberg G., Janssens K., Romani A., Miliani C., Role of the Relative Humidity and the Cd/Zn Stoichiometry in the Photooxidation Process of Cadmium Yellows (CdS/Cd1-xZnxS) in Oil Paintings, Chemistry – A European Journal, 2018: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/chem.201801503
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